Rischi per la sicurezza, per la salute e trasversali
Sul luogo di lavoro esistono diverse tipologie di rischio alle quali è soggetto il lavoratore in base all'attività svolta e al luogo in cui si svolge. Per questo motivo, il D.lgs. 81/08, o Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (TUSL), le ha divise in tre categorie principali e prevede che siano tutte menzionate (se presenti) nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), utile poi a mettere in campo le misure di prevenzione e protezione più adeguate.
Le tre categorie in cui si è soliti dividere i rischi a cui sono potenzialmente esposti i lavoratori sul luogo di lavoro sono:
- I rischi per la salute;
- I rischi per la sicurezza;
- I rischi trasversali.
I rischi per la salute
I rischi per la salute sono principalmente quelli derivanti dall'esposizione a un agente esterno che potrebbe alterare l'equilibrio biologico del lavoratore che ne venisse a contatto. Tali agenti sono prevalentemente sostanze pericolose per l'organismo, tra cui:
- Agenti chimici;
- Agenti biologici;
- Agenti cancerogeni;
- Radiazioni ionizzanti.
Oppure rischi derivanti da:
- Scarse condizioni igieniche;
- Esposizione a rumore;
- Esposizione a vibrazioni.
I rischi per la sicurezza
I rischi per la sicurezza sono quelli che possono causare un infortunio e hanno come conseguenza il danno, la menomazione o la morte del lavoratore a seguito di un impatto fisico-traumatico con un oggetto, uno strumento o una sostanza presenti in azienda.
Questi rischi possono essere ad esempio di natura meccanica, termica, chimica, elettrica ecc. Inoltre, sono associati ad incidenti e, in quanto tali, possono essere causati da una vasta gamma di fattori che va dalla scarsa informazione sulle procedure di lavoro a carenze strutturali in termini di protezione e prevenzione.
In particolare, gli incidenti sul luogo di lavoro possono essere dovuti a:
- Ambienti di lavoro non adeguati;
- Apparecchiature utilizzate non conformi a requisiti di sicurezza;
- Modalità operative;
- Dispositivi di protezione collettiva e individuale non adeguati alla mansione;
- Organizzazione del lavoro manchevole.
I rischi trasversali
La terza categoria è quella dei rischi trasversali, detti anche organizzativi, derivanti da dinamiche aziendali, dai rapporti personali e lavorativi conflittuali tra i lavoratori e dal disagio scaturito da una certa mansione.
Questi rischi sono i più difficili da individuare perché sono spesso il risultato di una complessa rete di fattori e sono anche i più subdoli perché il lavoratore che stia sperimentando una (o più) delle condizioni di disagio sopra elencate potrebbe avere delle ricadute sia sulla sua salute sia fisica che mentale anche a distanza di molto tempo.
Vista la difficoltà ad individuarli è importante mettere in campo degli efficaci metodi di prevenzione e informare il personale circa la loro esistenza in modo che siano tutti più ricettivi e in grado di riconoscere eventuali avvisaglie.
Come riconoscere i rischi trasversali
Come detto, mentre i rischi per la salute e la sicurezza sono di più facile identificazione, non può dirsi lo stesso per i rischi trasversali. Per questo, l'ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) ha fornito una classificazione di situazioni a causa delle quali è possibile sviluppare i rischi trasversali:
- L'organizzazione del lavoro: qui si fa riferimento a turni particolarmente gravosi, lavoro ripetitivo, lavoro notturno, l'uso continuo di Video Terminali (VDT), la Movimentazione Manuale di Carichi (MMC) e mansioni di pianificazione e controllo della sicurezza aziendale;
- Fattori psicologici: alcuni fattori psicologici potrebbero influenzare la vita lavorativa dei dipendenti come ad esempio lo stress da lavoro correlato, la sindrome del burn out, l’isolamento dovuto a una particolare mansione, livello di responsabilità non adeguato (troppo alto o troppo basso) ed episodi di mobbing;
- Fattori ergonomici: legati principalmente all'ambiente di lavoro e agli strumenti utilizzati per svolgerlo. Possono presentarsi quando ad esempio le condizioni di sicurezza non sono garantite, quando non sono presenti le istruzioni per l'utilizzo dei macchinari o si incontrano difficoltà di utilizzo degli stessi;
- Condizioni di lavoro difficili: in questa categoria si fa riferimento a situazioni lavorative estreme come potrebbero essere climi molto caldi o molto rigidi, lavoro con animali, lavori in acqua, in ambienti confinati o in situazioni di costante pericolo.
Lo stress da lavoro correlato
Uno dei rischi trasversali più frequenti ma più difficili da riconoscere è lo stress da lavoro correlato. È legato alla sfera emotiva e si manifesta in tempi medio lunghi. Generalmente crea una sofferenza a livello sia psicologico che fisico ed è spesso legato a intensi ritmi lavorativi.
Le categorie più esposte al rischio di stress da lavoro correlato sono coloro che subiscono una forte pressione a causa delle grandi responsabilità come infermieri, medici e insegnanti. Statisticamente si è mostrato che anche i precari sono fortemente esposti a questo rischio più di altre categorie insieme a lavoratori con turni usuranti, orari difficili da far coincidere con la propria vita privata come poliziotti e autotrasportatori.
Il Documento di Valutazione dei Rischi
Il DVR è indispensabile per rilevare tutti i rischi presenti in azienda, siano essi per la salute, per la sicurezza o trasversali: dopo averli individuati sarà possibile mettere in campo tutte le misure necessarie per prevenirli e mitigarli.
La redazione del DVR è sempre obbligatoria tranne che per alcune realtà come, ad esempio, i liberi professionisti, le ditte individuali e le imprese famigliari senza dipendenti.
Il DVR deve contenere, oltre ai dati dell'azienda:
- La descrizione dei luoghi dove si svolgono i lavori e la descrizione delle mansioni dei dipendenti;
- La valutazione dei potenziali rischi correlati a luoghi e mansioni;
- Le misure di prevenzione e protezione previste per contrastare i rischi individuati;
- Il programma di formazione dei lavoratori;
- Le figure dell'SSP (Servizio di Sicurezza e Protezione), e quindi, oltre al Datore di Lavoro, il medico competente, l'Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP) e l'RSPP ossia il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
- La data in cui viene eseguita la valutazione dei rischi;
- La firma del Datore di Lavoro e delle altre figure coinvolte.
Il DVR deve essere aggiornato ogni volta che il processo produttivo subisce una variazione significativa oppure in seguito a un infortunio o a una segnalazione da parte della sorveglianza sanitaria.